Titolo originale: 2001: A Space Odyssey
Paese di Produzione: USA, Gran Bretagna
Anno di uscita: 1968
Durata: 141′
Regia: Stanley Kubrick
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Arthur Clarke
Musiche: György Ligeti
Interpreti: Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Douglas Rain
“Siete liberi di speculare sul significato filosofico e allegorico del film.”
Stanley Kubrick
Quando guardai per la prima volta 2001: Odissea nello spazio, ormai vent’anni fa, non lo capii. Troppo distante dai canoni di cinema a cui ero abituato per poterlo comprendere, troppo profondo il livello di pensiero in cui il film si addentra per la mente di un bambino alle prime esperienze cinematografiche.
Il mio comportamento istintivo fu quello che spesso ha il genere umano nei confronti di ciò che è diverso da quello a cui si è abituati e che non si riesce a comprendere: odiai il film e lo denigrai parlandone con altre persone, sbeffeggiandolo per i pochi dialoghi e per alcuni passaggi particolarmente criptici.
Da qualche parte nel mio inconscio però il film aveva già attecchito, scavandosi un angolino nel mio cuore che ancora oggi gli appartiene. Quando riguardai il film qualche anno più tardi, dopo essermi documentato meglio e avendo un’esperienza cinematografica un po’ più approfondita alle spalle, l’odio si trasformò in amore incondizionato, e da allora sento il bisogno quasi fisico di rivedere quest’opera d’arte di Stanley Kubrick almeno una volta l’anno, scoprendo ad ogni visione nuove emozioni e dettagli mai notati prima.
Nel proseguimento della recensione, soprattutto nel finale, si riveleranno parti importanti e significative della trama. Si sconsiglia pertanto la lettura a chi non ha ancora visto il film.
Continua a leggere